giovedì 29 luglio 2010

Finmeccanica, i regali dello scandalo borse griffate e dodici Rolex d'oro

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/29/news/finmeccanica_regali-5912896/?ref=HREC2-2

ROMA - La bella vita di Lorenzo Cola, il braccio destro di Pierfrancesco Guarguaglini arrestato l'8 luglio con l'accusa di riciclaggio. Le case lussuose, le macchine. Gli orologi: 12 quelli regalati nel Natale del 2008 ai super dirigenti di Finmeccanica, con il logo del colosso, per festaggiare l'acquisizione della Drs Technologies, un affare "riuscito". E poi i regali al presidente e alla moglie: una borsa di Hermes a lei, un altro orologio, stavolta un Patek Philippe, a lui. Un quadro di vita di vero lusso quello che Marco Iannilli, commercialista di Lorenzo Cola e consulente per l'affare Digint, ha dipinto ieri ai magistrati romani che si occupano dell'inchiesta sul colosso. Dettagli che il commercialista, ai domiciliari per la megafrode da oltre due miliardi di euro che ha coinvolto Fastweb e Telecom Italia Sparkle.

Ha parlato a lungo, Iannilli, sei ore filate. In particolare ha descritto l'affare Drs, che fece incassare al consulente di Finmeccanica una buona fetta di denaro. Iannilli, difeso dagli avvocati Fabio Lattanzi e Piergiorgio Manca, è stato sentito, per l'ennesima volta, in veste di indagato per intestazione fittizia di beni. Il suo nome, accanto a quello di Cola e Mokbel, figura nel registro degli indagati per l'inchiesta sul gruppo militare.
Al centro dell'istruttoria di ieri i flussi di denaro di cui Iannilli e Cola disponevano. È stato per questo che il testimone ha raccontato la vita dissipata di Cola, per spiegare i versamenti di denaro: era proprio Iannilli, infatti, a comprare gli omaggi. Addirittura, ha detto, fu sua moglie ad acquistare la borsa per Marina Grossi. Tutto per conto di Cola.

Iannilli ha descritto anche il suo ruolo in Selex, di cui era collaboratore a contratto (incarico che gli era stato assegnato proprio da Cola, di cui era il braccio operativo). Ha parlato di Enav, a cui la controllata di Finmeccanica diretta dalla moglie di Guarguaglini, deve gran parte del suo fatturato e della gestione di quattro controllate, di cui si occupavano direttamente Lorenzo Cola e il direttore relazioni esterne e fidatissimi del presidente, Lorenzo Borgogni, secondo la ricostruzione di Iannilli.

Nel mirino dei magistrati, ovviamente, il percorso degli 8 milioni di euro della vicenda Digint, società alle cui quote di acquisizione era interessato l'imprenditore Gennaro Mokbel che avrebbe anche versato i soldi per poi perderne traccia. Una "sparizione" che avrebbe mandato poi all'aria l'affare. Per gli inquirenti una parte consistente di quella somma, destinata all'operazione finanziaria, avrebbe preso la strada dei paradisi fiscali con l'obiettivo della creazione di fondi neri o addirittura di "stecche" da spartirsi, come ha spiegato l'ex senatore Nicola Di Girolamo agli inquirenti in un interrogatorio dal carcere. Un flusso di denaro che sarebbe transitato tra Singapore e Hong Kong per fluire in Svizzera e Lussemburgo. Ed è proprio ai conti che mirano i pm, per capire in quali mani sono finite. Nelle varie rogatorie, infatti, sono stati trovati circa 10 milioni di euro riconducibili a Lorenzo Cola, ma bisogna capirne la provenienza e la destinazione.

Iannilli non è stato in grado di fornire particolari dettagliati sul percorso del denaro, ma si è impegnato a portare agli inquirenti la documentazione e le ricevute dei bonifici nella prossima istruttoria, in programma per agosto.

venerdì 23 luglio 2010

Agente di Cambio fallito: ora dirigente alla CC&G

LE MALEBANCHE 2 - IL CASO GIOFFREDI

Ricordate Antonio Gioffredi, protagonista - con De Asmundis & C.
- del crac che ha mietuto più vittime (oltre mille) dopo
l'affondamento della Sim Professione e Finanza? Dichiarato
fallito, revocato dalla carica di agente di cambio, il bel
Gioffredi - una smisurata passione per le acrobazie off
shore, oltre che borsistiche - ha ripreso a veleggiare con
il vento in poppa. Sottocosta, per non dare nell'occhio? A
bordo di un gommone, tanto perché pochi lo possano avvistare?

Neanche per sogno: a bordo di una corazzata, sul ponte di
comando, a dirigere le operazioni, ad occuparsi di "trasparenza finanziaria".
Ai confini della realtà? No, ci troviamo dentro
il salotto buono, buonissimo della finanza che conta.

Antonio Gioffredi, infatti, fa capolino nell'organigramma
di CC&G, Cassa di compensazione e garanzia, una spa
da ben 33 milioni di euro come capitale sociale (siamo
intorno ai 60 miliardi delle vecchie lire). Fondata dieci anni
fa - a marzo 1992 - con sede nella prestigiosa piazza del
Popolo a Roma, la Cassa ha un oggetto sociale molto
tecnico ma, in soldoni, assai semplice: è stata costituita
per tutelare i risparmiatori, per rappresentare un
baluardo di garanzia e compensazione, appunto; perché,
si sa, il mare della finanza è popolato da squali e pescecani.
E chi meglio di lui, Gioffredi, può conoscere i meccanismi
della truffa? Non è, del resto, quella omeopatica la miglior
medicina?

Detto fatto, il fallito bell'Antonio, che non può per legge
esercitare neanche la professione di agente di cambio,
non può più nemmeno emettere un "grido" nei recenti
della borsa, ora è il Manager responsabile
del delicatissimo settore "Clearing & Operations"
all'interno di CC&G.

Ma entriamo nello scrigno della società e vediamo cosa
c'è davvero all'interno della Cassa. Il maggiore azionista
è nientemeno che la Borsa: è infatti la Borsa Italiana spa
a detenere la maggioranza azionaria, con 3.250 titoli (per
un totale di circa 20 milioni di euro). Vengono poi il gruppo
Banca Intesa Comit e una spa, Capitalia, con 500 azioni a
testa (per un controvalore di 3 milioni di euro ciascuno).
Seguono a ruota - con pacchetti da 250, pari ad 1 milione
e mezzo di euro - la Banca Nazionale del Lavoro, la Popolare
di Milano, la Deutsche Bank, il Banco di Sicilia e la Caboto
Intesabci Sim spa (che ritroveremo più avanti).

Ed eccoci ai vertici aziendali. A presiedere il consiglio
d'amministrazione è Marcello Tacci; Renato Tarantola
il consigliere delegato; Danilo Battistelli il direttore
generale. Completano il cda il palermitano Caio Massimo
Capuano, Vladimiro Vincenzo Mioccio originario di Caracas,
i milanesi Andrea Giochetta, Raffaele Jerusalemi e Michele
Monti, il romano Fabrizio Plateroti, il cremonese Alessandro
Chieffi. Fra i membri del collegio sindacale,
guidato dal meneghino Giuseppe Levi, figura
il partenopeo Claudio Patalano.

http://www.lavocedellacampania.it/inchiesta_settembre_2002.htm

martedì 20 luglio 2010

Usa: 73.000 blog oscurati senza preavviso

Più di 70.000 blog chiusi da un giorno all’altro, senza spiegazioni. Una decisione motivata dalla richiesta di non meglio precisate “forze dell’ordine”. È successo pochi giorni fa al servizio Blogetry.com, una piattaforma basata su Wordpress e ospitata dal provider americano BurstNet, ed è stato solo dopo la ridda di speculazioni sollevate in Rete ad opera di siti come Cnet e ReadWriteWeb, che si è giunti a fare un minimo di chiarezza sull’accaduto. Manco a dirlo, c’è lo zampino di Al Qaeda; alcuni dei blog ospitati da Blogetry sarebbero stati infatti collegati all’organizzazione e avrebbero contenuto materiale nocivo, come una lista di cittadini americani da eliminare e le istruzioni per creare una bomba fatta in casa.

Secondo quanto riferito a Cnet da Joe Marr, responsabile per lo sviluppo tecnologico di BurstNet, sarebbe stata l’Fbi a segnalare al provider l’esistenza di questi contenuti sulla piattaforma di blog e avrebbe chiesto all’operatore, in base a un protocollo chiamato “Voluntary Emergency Disclosure of Information”, di avere dei dettagli sui soggetti coinvolti.

All’interno della richiesta, l’Fbi avrebbe fatto riferimento una clausola che consente ai provider di chiudere di loro iniziativa i siti coinvolti in situazioni che potrebbero mettere a rischio la vita di cittadini americani. L’impiegato di BurstNet che ha ricevuto la mail, sempre secondo quanto riportato da Marr, si sarebbe dimostrato più realista del re, arrivando addirittura a oscurare il server, cosa che l’Fbi non avrebbe avuto il potere di imporre senza passare attraverso un regolare mandato.

Insomma, BurstNet avrebbe agito senza essere costretto a farlo, spinto anche dal fatto che pure in passato Blogetry si era distinta per violazioni delle condizioni d’utilizzo del servizio di hosting. Da ulteriori indagini dei colleghi di Cnet, pare che il materiale contenuto nei blog e riconducibile ad Al Qaeda fosse in parte collegato al magazine online “Inspire” segnalato da più parti, negli ultimi tempi, come sito di reclutamento per aspiranti membri dell’organizzazione terroristica.

In tutto questo ginepraio, rimangono parecchi punti oscuri e vari aspetti che lasciano perplessi. In primis, chi risarcisce i 69.999 ignari e innocenti utenti di Blogetry che hanno visto da un giorno all’altro i loro siti sparire dalla Rete? È giusto, per punirne uno, castigarne migliaia? E come definire il comportamento di BurstNet, che ha aspettato dieci giorni prima di rilasciare una – stringata – dichiarazione sull’accaduto?

A complicare ancor più le cose, c’è il fatto che una settimana dopo la chiusura di Blogetry, un altro servizio simile ma ospitato da un altro provider, la bacheca di annunci e messaggi Ipbfree.com. è stato bruscamente oscurato. Anche qui da un giorno all’altro. Anche qui senza spiegazioni. Gli amministratori del sito hanno affermato di essere "obbligati per legge" al silenzio.

lunedì 19 luglio 2010

PUNTO 1-Digint: meglio non fare società Lussemburgo-Guarguaglini

(Accorpa pezzi, aggiunge background, quote e dichiarazioni Mugnato)

FARNBOROUGH Londra, 19 luglio (Reuters) - In merito alla inchiesta giudiziaria sulla Digint, società partecipata al 49% da Finmeccanica (SIFI.MI: Quotazione), Pier Francesco Guarguaglini dice che ora è più facile vedere che sarebbe stato meglio non fare per il suo controllo una società di diritto lussemburghese.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del gruppo oggi all'inaugurazione del salone aerospaziale londinese di Farnborough, Guarguaglini ha prima detto che non avrebbe voluto parlare delle inchieste giudiziarie, poi ha fatto riferimento alla Digint. A margine ha poi aggiunto di avere "per ora la fiducia dell'azionista [di Finmeccanica, cioè il Tesoro che la controlla con oltre il 30% del capitale] e sto dove sto".

La Digint è a maggioranza (con il 51%) della società di diritto lussemburghese Financial Lincoln Sa e partecipata al 49% da Finmeccanica.

"Col senno di poi, una società lussemburghese forse era meglio non farla, ma lì per lì non c'era niente di male", ha detto Guarguaglini.

Il presidente e Ad di Finmeccanica ha poi aggiunto che, "nel caso di Digint, noi avevamo la governance dalla nostra parte, anche senza avere la maggioranza".

Secondo quanto scritto nei giorni scorsi dai quotidiani, l'inchiesta ipotizzerebbe che la società potrebbe essere stata utilizzata per la formazione di fondi neri, ipotesi questa sempre negata da Finmeccanica.

Finmeccanica esprime l'amministratore delegato di Digint, società che possiede ed utilizza un software per i sistemi di sicurezza interni alle aziende. Continua...

http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLDE66I1E520100719?pageNumber=1&virtualBrandChannel=0

Riciclaggio: Digint, Mockbel coinvolto Ex consulente Finmeccanica Lorenzo Cola al Gip: l'ho conosciuto

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/07/17/visualizza_new.html_1873273517.html


(ANSA) -ROMA, 17 LUG- Gennaro Mockbel entro' nell'operazione Digint. Lo rivela l'ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola che ammette di conoscere il faccendiere.

Nell'interrogatorio davanti al Gip di Roma nell'ambito dell'inchiesta sul riciclaggio che ha coinvolto anche Finmeccanica, Cola dice di aver saputo dal suo commercialista, Marco Iannilli, che Mockbel era entrato nell'operazione. Cola precisa inoltre di 'avere conosciuto e incontrato Mockbel tramite Iannilli e che fu questi a coinvolgerlo nella vicenda.

Giancarlo Rossi, Le Quattro Fontane


giovedì 15 luglio 2010

L'agente di cambio romano Giancarlo Rossi

Information about Agente di cambio on http://www.servinghistory.com/topics/agente_di_cambio

sabato 10 luglio 2010

CAMPIONATO DI CALCIO DI SERIE A. 34A E ULTIMA GIORNATA

Roma garantisce gli straordinari all' Udinese
segna Haessler su rigore, risponde l' ex Desideri: la curva giallorossa esulta contro Cecchi Gori. Bigon lancia un allarme: " siamo appesantiti " . Roma vs Udinese 1 a 1. marcatori: Haessler, Desideri. arbitro: Collina

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Un patto di non belligeranza rotto dall' arbitro Collina: Carnevale sbaglia il raddoppio e anche il portiere Fimiani alla fine si deve arrendere al pari che condanna la Fiorentina TITOLO: Roma garantisce gli straordinari all' Udinese Segna Haessler su rigore, risponde l' ex Desideri: la curva giallorossa esulta contro Cecchi Gori - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ROMA . Pollice verso ieri all' Olimpico come una volta al Colosseo, ma per gladiatori che nell' arena non c' erano. Condannata in contumacia alla retrocessione, a furor di popolo, e' stata la Fiorentina; a beneficiare della spietata determinazione degli spettatori giallorossi un' Udinese, che s' e' vista garantire su un piatto d' argento almeno la possibilita' di non perdere il suo posto (in serie A) attraverso novanta minuti di straordinari. Perche' ? Vecchie ruggini tra supporters romanisti e toscani non mancheranno di certo, ma a star dietro ai cori scanditi a gran voce dalla Sud (la curva che fa tendenza ed opinione), tutti inneggianti a Gigi Radice e insolenti nei confronti di Cecchi Gori (scommetteremmo Vittorio e non solo perche' il vaffa e' singolare, ndr), non devono esser state queste ad avvelenare l' atteggiamento e a far sottolineare da incredibili applausi la rete con la quale, a 10' dalla fine, "Cicciobello" Desideri ha pareggiato il rigore messo a segno in avvio di secondo tempo da Haessler e Di Sarno. Scandalosamente pari? La gente propone e la squadra dispone? Un bell' alibi, ma la tanto sbandierata professionalita' dove la mettiamo? Il fatto e' che i giocatori, fino alla smaccata non belligeranza a equilibrio ritrovato, avevano saputo interpretare con una qualche decenza il proprio ruolo. Piu' di tutti Patrizio Fimiani, il ventenne portierino di Bagnaia, nelle cui mani la Roma pone molte delle sue speranze di arrivare alla conquista della Coppa Italia, che con tutta una serie di interventi coraggiosi (grande quello in uscita, al 25' , sui piedi di Branca) aveva negato ai friulani, fattisi coraggiosi solo dopo essersi trovati in svantaggio, il pari. Nulla ha potuto sulla bordata a massima angolazione di Desideri, troppo solo per non calibrare al meglio la sua potenza. Nulla avrebbe potuto, al 12' della ripresa, sul diagonale di Orlando, schioccante sulla base del palo. "Perche' affannarsi piu' di tanto a sei giorni dalla prima delle due partite che valgono una stagione? Perche' correre il rischio di farsi male?": ci sembrava gia' in tribuna di sentire le voci dei romanisti, che avrebbero potuto fingere anche rammarico per aver fallito il traguardo di prendere almeno ad un' avversaria quest' anno quattro punti su quattro. L' Udinese aveva randellato mica male nei primi minuti e tre cartellini gialli di Collina lo confermano. Lasciamo invece da parte le espulsioni di Bonacina e Marronaro a cose fatte: cose loro, ripicche inutili, niente a che vedere col resto. Ed e' stato a lungo tutto un battersi senza farsi male, con capitan Rizzitelli a svettare nella selezione di scelte sbagliate (botte velleitare a specchio coperto, ricerca di inutili assist con il bersaglio disponibile). E poi gli episodi solforosi. Rigore per la Roma al 3' della ripresa. Un affondo centrale di Muzzi, lanciato da... Desideri, costringe Calori ad un atterramento che non consente proteste. Batte Haessler, stordito forse dalle parole che tanti hanno sussurrato nelle sue orecchie. Di Sarno ci arriva con la mano sinistra, ma fa carambolare il pallone sul suo corpo e lo rispedisce verso la porta. Il tedeschino controlla, senza ribadire. "Vostro Onore, l' avessi fatto sarebbe stato un penalty sbagliato...": potrebbe difendersi. Ed al 30' il subentrato Carnevale si nega il raddoppio, valido per la condanna friulana e lo spareggio Fiorentina Brescia, accostando nella porta vuota con tale morbidezza da consentire il recupero a spazzare di Calori. "Vostro Onore, se non avessi voluto segnare non sarei filato via, non avrei scartato il portiere, non avrei centrato lo specchio, non crede?": potrebbe ribattere. A Casarin, infine, suggeriremmo di non prendersela con il bravo Collina che nella ripresa ha recuperato un solo minuto invece dei tre o quattro necessari in base alle sue disposizioni: a quel punto si perdeva tempo spudoratamente ed il calar del sipario in certi casi e' il meglio che ci possa essere. Massimo Fabbricini ROMA 1 1UDINESE MARCATORI: Haessler al 3' (rigore); Desideri al 36' s.t. Fimiani 7 Garzya s.v. Petruzzi s.v. Bonacina s.v. Benedetti s.v. Aldair s.v. Comi dal 22' s.t. s.v. Mihajlovic s.v. Haessler s.v. Muzzi s.v. Carnevale dal 24' s.t.s.v. Salsano s.v. Rizzitelli s.v. Di Sarno s.v. Pellegrini s.v. Orlando s.v. Marronaro dal 33' s.t. s.v. Sensini s.v. Calori s.v. Desideri s.v. Kozminski s.v. Rossitto s.v. Balbo s.v. Dell' Anno s.v. Mattei dal 48' p.t. s.v. Branca s.v. ALLENATORE: Boskov ALLENATORE: Bigon ARBITRO: Collina di Viareggio 7 SPETTATORI: paganti: 7.026, incasso 178.080.000; abbonati: 33.659; quota: 806.853.000. NOTE: espulsi: Bonacina e Marronaro al 43' ; ammoniti: Rossitto, Al. Orlando, Calori, Haessler; controllo antidoping: Petruzzi, Piacentini, Sensini e Balbo. ------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Il "padrone" Pozzo si arrabbia con i propri giocatori, i romanisti vedono meglio i lombardi TITOLO: Bigon lancia un allarme: "Siamo appesantiti" - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ROMA . Dall' Inferno al Purgatorio passando per lo spareggio. L' Udinese ha vissuto per poco piu' di mezz' ora sull' orlo del baratro e adesso puo' sperare di non precipitarci dentro vincendo contro il Brescia. "Ma dovremo giocare in tutt' altra maniera", avverte Mattei. Archiviare l' incontro con i giallorossi non e' facile. Sul prato dell' Olimpico i friulani hanno acciuffato il pari quando mancava una manciata di minuti alla fine, condannando la Fiorentina alla retrocessione. "Certo, era strano sentire che la curva Sud ci incitava. Tutto cio' mi invitava a spronare ancor di piu' la squadra a reagire", spiega l' allenatore Albertino Bigon, non proprio entusiasta della prova dei suoi. Anzi, sono volate parole grosse, alla fine dell' incontro, nello spogliatoio dei bianconeri. Il presidente Pozzo e il tecnico forse si aspettavano di piu' , probabilmente credevano che si potesse anche strappare quel successo capace di regalare la salvezza senza ulteriori patemi. Ed e' Bigon a rivelare i motivi della tirata d' orecchie ai giocatori: "E stata una partita molto sofferta e i ragazzi sono stati bravi a mettercela tutta. Ma li ho visti "appesantiti", la tensione era tantissima. Vista la loro situazione psicologica, era difficile pensare di poter vincere la gara. E alla fine li ho invitati a togliersi di dosso i soliti timori che si portano dietro dall' inizio del campionato per le partite fuori casa: purtroppo, lo spareggio non lo giocheremo a Udine e ho pensato che fosse importante ricordarglielo subito". Tutti, sulle due sponde, parlano di partita "vera", di pareggio certamente non "accomodato". Ricordano le espulsioni, l' infortunio a Dell' Anno che rischia di saltare lo spareggio, le tante occasioni da rete gettate al vento dalla Roma. "Polemiche per il risultato? Lasciamo stare, altrimenti cominciamo adesso e non la smettiamo piu' ", dice Bigon. Che poi ammette: "Se me lo chiedessero puntandomi addosso la pistola, devo confessare che preferisco affrontare il Brescia piuttosto della Fiorentina". Sulla stessa lunghezza d' onda anche Calori, l' autore del fallo che ha indotto Collina a concedere il penalty ai giallorossi: "Abbiamo le stesse possibilita' , ma ritengo che sia meglio incontrare il Brescia. Il tifo dei romanisti? Credo che piu' di incitare noi, volessero vedere la Fiorentina in serie B". Calori e' anche il giocatore che ha tolto dalla sua porta il pallone calciato lentamente da Carnevale: "Correvo, correvo. Ma non ci arrivavo mai. E intanti pensavo: se entra siamo definitivamente in B, siamo in B...". In casa giallorossa quasi tutti i giocatori accreditano maggiori possibilita' di salvezza al Brescia. "Difficile prevedere cosa accadra' . L' Udinese ha pero' due attaccanti come Balbo e Branca che possono fare la differenza", dice Boskov. Che poi si sofferma sulla gara appena conclusa e sottolinea: "Mi aspettavo una Udinese molto piu' "carica", non l' ho vista sufficientemente "cattiva". E poi, sulle opportunita' fallite dai suoi: "Il primo tempo abbiamo dato spettacolo, giocando un grande calcio. Ma sono almeno sei le partite che pareggiamo in questo modo. Carnevale? Se fossi stato io al suo posto, avrei fatto altri quattro cinque metri e poi avrei tirato". Flavio Haver

Fabbricini Massimo, Haver Flavio

L' ornitorinco sconfigge Darwin

http://archiviostorico.corriere.it/2008/maggio/11/ornitorinco_sconfigge_Darwin_co_9_080511012.shtml

L' ornitorinco è la dimostrazione che perfino il Padreterno ha un sense of humour. Tra tutte le strane creature che si incontrano in natura, questo mammifero australiano semiacquatico, palmato, potentemente velenoso, con il becco, che depone uova, ma poi allatta i piccoli, e che ha una temperatura corporea piuttosto bassa, è forse la più strana di tutte. È sintomatico che, quando il capitano John Hunter inviò alla Royal Society di Londra, nel 1798, una pelliccia di ornitorinco e un disegno accurato dell' intera bestia, gli scienziati pensarono si trattasse di uno scherzo. Non a caso, sia il filosofo americano Jerry Fodor che Umberto Eco, in un suo magistrale saggio (Kant e l' Ornitorinco), sostengono che, in un mondo in cui esiste tale creatura, forse tutto è possibile. Adesso, interi laboratori di biologi australiani, tedeschi ed americani ne hanno sequenziato il genoma ed è di questi giorni la pubblicazione congiunta su Nature e su Genome Research di una serie di scoperte microscopiche non meno sbalorditive di quelle macroscopiche, quelle date dalla semplice, superficiale vista dell' animale intero. I mammiferi normali, come è noto, hanno una coppia di cromosomi sessuali, XX nelle femmine, XY nei maschi. Ebbene l' ornitorinco ha ben 10 cromosomi sessuali, cinque paia di X nelle femmine, cinque X e cinque Y nei maschi. E ha in tutto la bellezza di 52 cromosomi, contro i nostri 46. Anche al livello genetico fine, si identifica un misto di discendenze, da altri mammiferi, certo, ma anche dai rettili e dagli uccelli. I cromosomi sessuali, per esempio, sono derivati evolutivamente dagli uccelli, mentre il feroce veleno dell' ornitorinco, iniettato da due speroni posti dietro ai gomiti posteriori, contro il quale non esistono per ora antidoti, replica l' evoluzione del veleno dei serpenti. Derivati entrambi originariamente da sostanze anti-batteriche, questi veleni offrono un caso esemplare di evoluzione convergente, cioè di come rami divergenti dell' albero evolutivo abbiano trovato, per così dire, una stessa soluzione dopo essersi separati. Scendendo veramente all' interno dei geni, fino a pescare delle importanti molecole di regolazione fine dell' attività dei geni (chiamate micro-Rna), Gregory Hannon dei laboratori di Cold Spring Harbor (Stato di New York) e Jurgen Schmidtz dell' Università di Münster (Germania) hanno scoperto strette somiglianze con i mammiferi, ma anche con i rettili e con gli uccelli. Inoltre, mentre nei mammiferi una particolare varietà di queste molecole regolatrici resta prigioniera nel nucleo delle cellule, nell' ornitorinco migra e si moltiplica fino a quarantamila volte. Questi scienziati non esitano a parlare di «una biologia diversa» da quella fino ad adesso nota. Sembrerà strano che i pediatri di Stanford si siano interessati da presso all' ornitorinco, ma bisogna pensare che circa un terzo dei bimbi maschi che nascono prematuramente hanno il difetto che i loro testicoli non scendono normalmente nello scroto. Ebbene, l' ornitorinco ha permesso di individuare due geni responsabili di questa discesa, tipica dei mammiferi, ma assente negli uccelli e nei rettili e, potevate scommetterci, nell' ornitorinco. L' esperto delle malattie del sistema riproduttivo, Sheau Yu Teddy Hsu, di Stanford, autore di uno degli studi appena pubblicati su Genome Research, ha dichiarato che l' ornitorinco è un eccellente «ponte» tra i mammiferi, gli uccelli e i rettili. Le peripezie dei testicoli e i geni che le pilotano non hanno adesso più segreti, perché i geni «rilassinici» responsabili sono stati sequenziati in varie specie. Una considerazione su questo punto ci interessa tutti, però, perché depone contro l' idea darwiniana classica che l' evoluzione biologica proceda sempre e solo per piccoli cambiamenti cumulativi. Hsu ha, infatti, scoperto, che il gene ancestrale della famiglia dei «rilassinici» si è scisso in due famiglie distinte, una famiglia presiede alla discesa dei testicoli nei maschi, mentre l' altra famiglia presiede alla formazione della placenta, delle mammelle, delle ghiandole lattee e dei capezzoli nelle femmine. Questi tessuti molli, ovviamente, non lasciano testimonianze fossili, ma la ricostruzione dei geni ha rivelato che c' è stato, milioni di anni fa, uno sdoppiamento: una famiglia di geni, d' un tratto, ha prodotto due famiglie di geni che potevano pilotare due tipi di eventi. In sostanza, potevano permettere la comparsa dei mammiferi dotati di placenta. L' ornitorinco, mammifero privo di placenta e di mammelle, ma con la femmina dotata di latte che viene secreto attraverso la pelle, era l' anello mancante, il ponte evolutivo che adesso connette tutti questi remoti e subitanei eventi evolutivi. Hsu dichiara testualmente: «È difficile immaginare che processi fisiologici tanto complessi e tra loro intimamente compenetrati (discesa dei testicoli nei maschi, placenta, mammelle, capezzoli e ghiandole lattee nelle femmine) possano avere avuto un' evoluzione per piccoli passi, attraverso molti cambiamenti scoordinati». Come dire, ma questo Hsu non lo dice in queste parole: ornitorinco uno, Darwin zero. Ma allarghiamo l' orizzonte oltre l' Australia e l' ornitorinco. Da molti anni ormai i genetisti e gli studiosi dell' evoluzione dei sistemi genetici hanno scoperto svariati casi di moltiplicazione dei geni, cioè si constata che, mentre in un remoto antenato esiste una copia di un gene, o di una famiglia di geni, nelle specie più recenti se ne hanno due copie, poi quattro. Una regoletta generale facile facile, che ha le sue eccezioni, dice uno, due, quattro. Queste moltiplicazioni genetiche sono, sulla lunghissima scala dell' evoluzione, eventi subitanei. Pilotati dai meccanismi microscopici che presiedono alla replicazione dei geni, avvengono per conto loro, prima che i loro effetti sbattano la faccia contro la selezione naturale, e non procedono per piccoli passi. Non si hanno due copie e mezzo, o tre copie e un decimo. Il gradualismo, cioè i piccoli passi fatti a casaccio, uno dopo l' altro, della teoria darwiniana classica vanno a farsi benedire. Il macchinario genetico fa i suoi salti, e poi altri fattori di sviluppo decidono quali di questi salti producono una specie capace di sopravvivere e moltiplicarsi. Tra queste e solo tra queste, la selezione naturale porterà ulteriori cambiamenti. Ma sono dettagli, non il motore della produzione di specie nuove. L' ornitorinco fa parte di una piccolissima famiglia, quella dei monotremi (un solo canale per escrementi e deposizione delle uova). Il compianto Stephen Jay Gould fece notare, giustamente, che differenti ordini di animali hanno un potenziale interno molto diverso di produrre specie nuove. Ottocentomila specie di scarafaggi, qualche decina di specie di fringuelli, poche specie di ippopotami, elefanti, monotremi e, sì, ammettiamolo, di scimmie antropomorfe come noi. Sono tutti «ottimi» animali, cioè sono tutte ottime riuscite dei processi biologici, ma per alcune soluzioni la porta è aperta a tante varianti, a tante specie, per altri, invece, no. Il segreto, ancora largamente misterioso, risiede senz' altro in proprietà interne, nell' organizzazione dei sistemi genetici, non nella selezione naturale. La selezione naturale della teoria darwiniana classica può agire solo su quello che le complesse interazioni della fisica, la chimica, l' organizzazione interna dei sistemi genetici e le leggi dello sviluppo corporeo possono offrire. Perfino in un mondo in cui esiste l' ornitorinco non proprio tutto è possibile.10 *** È il numero di cromosomi sessuali dell' ornitorinco: 5 paia di X nelle femmine, 5 X e 5 Y nel maschio *** 52 *** È il numero totale di cromosomi dell' ornitorinco. L' uomo in totale ne ha invece «solo» 46

Piattelli Palmarini Massimo

fango e menzogne

lunedì 5 luglio 2010

.. e (finalmente!) #Brancher si dimette da "Ministro". Si cambia, speriamo! Ciao, Giancarlo Rossi

brasile, argentina ... fuori dal mondiale! meno male che dovevano essere le grandi favorite ;) Ciao, Giancarlo Rossi

Agente 007 - Casino Royale

007 - Casino Royale è un film del 2006, il ventunesimo della serie di 007 e il primo con l'attore britannico Daniel Craig nel ruolo dell'agente segreto dell'MI6, James Bond.

Dopo Sean Connery, George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton e Pierce Brosnan, Craig è il 6° attore ad impersonare l'agente segreto britannico nella serie ufficiale di James Bond.

Il film è tratto dal primo romanzo di Ian Fleming, Casino Royale ed è stato adattato dagli sceneggiatori Neal Purvis, Robert Wade e il premio Oscar Paul Haggis. Alla regia è stato scelto Martin Campbell, che ritorna a dirigere per la seconda volta un film della serie dopo l'ottimo Agente 007 - GoldenEye del 1995.

Casino Royale è il terzo adattamento del romanzo di Ian Fleming: nel 1954 negli Stati Uniti era stato tratto dal romanzo il film TV Climax! Casino Royale, mentre nel 1967 fu realizzata una parodia satirica dei primi film di 007 dal titolo James Bond 007 - Casino Royale, con Peter Sellers e Woody Allen.

Il film viene considerato come un reboot della serie, in quanto presenta un James Bond giovane e all'inizio della sua carriera come Agente Doppio 0, con un comportamento spesso vulnerabile e inesperto rispetto ai film precedenti.

Le scene della tortura di Bond sono state parzialmente tagliate rispetto alla versione originaria perché altrimenti il film non avrebbe ottenuto nel Regno Unito il visto "12A" (ossia: età minima 12 anni con accompagnamento di un adulto) del British Board of Film Classification. A detta del regista la pellicola contiene le scene più crude che siano mai state girate in un film di 007.

Come nel romanzo originale, nel film non compare il personaggio dell'armiere Q, mentre Miss Moneypenny - che fa una fugace apparizione nel romanzo - è stata del tutto esclusa, tranne che per un'allusione "criptica" al suo nome nella scena in cui compare per la prima volta Vesper: quest'ultima si presenta dicendo "I'm the money" ("Sono il denaro") e Bond aggiunge "every penny of it" ("e ne vali ogni penny"). Il film è così il primo della serie senza la segretaria Moneypenny e, unitamente a Agente 007 - Licenza di uccidere e Agente 007 - Vivi e lascia morire, il terzo senza Q.

In questo film sono numerose le presenze di attori italiani: Giancarlo Giannini ricopre il ruolo dell'ambiguo agente locale René Mathis, Caterina Murino interpreta Solange, la bellissima moglie del criminale Dimitrios, mentre Claudio Santamaria è Carlos, il terrorista incaricato di far esplodere l'aereo all'aeroporto di Miami.
L'Italia figura nel film anche come luogo di ambientazione della trama e luogo di riprese reali; in primo luogo con Venezia, e poi due ville del Lago di Como: la villa in cui James Bond è in convalescenza è Villa del Balbianello a Lenno, mentre la villa della scena finale (quando 007 spara a Mr. White) è Villa La Gaeta, situata nel comune di San Siro.
Indice
[nascondi]

* 1 Trama
* 2 Cast
o 2.1 Personaggi principali
o 2.2 Personaggi secondari
o 2.3 Camei
* 3 Produzione
o 3.1 Precedenti
o 3.2 Pre-produzione
o 3.3 Lavorazione
o 3.4 Post-Produzione
* 4 Errori
* 5 Critica
o 5.1 Accoglienza
o 5.2 Box Office
* 6 Edizione home video
* 7 Sequel
* 8 Pubblicità
* 9 Curiosità
* 10 Note
* 11 Voci correlate
* 12 Altri progetti
* 13 Collegamenti esterni

Trama [modifica]

La sequenza d'apertura è in bianco e nero: 007 uccide atrocemente due traditori dell'MI6. Subito dopo ci ritroviamo in Madagascar, dove Bond insegue ed uccide un terrorista mercenario, assoldato per compiere un attentato. L'assassinio però viene ripreso dalle telecamere all'interno dell'ambasciata di Nambutu, generando un caos mediatico che comporta la momentanea sospensione del neopromosso agente 007. Bond quindi raggiunge le Bahamas, dove scopre che il temuto attentato sta per essere compiuto da un secondo terrorista. Il bersaglio è il moderno velivolo Sky Fleet, che sta per essere inaugurato all'aeroporto di Miami, ma anche stavolta Bond sventa il pericolo. Si scopre quindi il mandante degli attentati: un banchiere privo di scrupoli soprannominato Le Chiffre, brillante matematico e giocatore di poker, la cui specialità è la vendita allo scoperto di azioni destinate a scendere, a causa degli attentati da lui organizzati. Grazie all'ultima impresa di Bond, le azioni vendute da Le Chiffre salgono invece di scendere, causando al banchiere un debito di diverse centinaia di milioni di dollari. Per rifarsi delle perdite, organizza nel piccolo e tranquillo Casino Royale in Montenegro una partita di poker (Texas Hold'em) con poste altissime. Bond, considerato uno dei pochi in grado di tener testa a Le Chiffre, vi partecipa finanziato dal tesoro britannico, rappresentato dall'affascinante Vesper Lynd: se Le Chiffre non riguadagna nella partita i soldi che ha perso, i suoi clienti lo uccideranno. Le Chiffre si dimostra particolarmente abile nel gestire la partita, ingannando perfino Bond con un falso bluff. Bond perde tutti i suoi soldi e Vesper si rifiuta di aprire ulteriormente le casse del tesoro per offrire a Bond la somma necessaria a rientrare in gioco. Il giocatore Felix Leiter, identificatosi solo all'ultimo minuto come agente CIA, offre a Bond la somma di 5 milioni di dollari per rientrare a giocare nel poker mozzafiato contro Le Chiffre. In cambio, però, ottiene che sia la CIA e non l'MI6 ad incastrare il pericoloso malvivente. Dopo un tentativo di avvelenamento da parte di Le Chiffre e grazie a una mano particolarmente fortunata, è Bond a vincere. Le Chiffre lo cattura e lo tortura brutalmente per riprendersi il denaro, ma Bond non cede. Poi arrivano dei terroristi che freddano il banchiere prima che possa proseguire. Il finale si svolge a Venezia, dove Bond scopre il tradimento di Vesper Lynd, intenta a consegnare il ricavato della vincita al casinò agli uomini appartenenti all'organizzazione di Le Chiffre. Bond, nell'intento di impedire la consegna, uccide tutti i terroristi, ma Vesper perde la vita e i soldi vengono presi da un altro agente, Mr. White. Tuttavia, grazie a un sms di Vesper, scritto proprio a 007 prima di morire, Bond riesce a localizzare Mr. White e si reca nella sua ricca dimora sulle sponde del Lago di Como dove gli spara ad una gamba dichiarando, finalmente: «Il mio nome è Bond, James Bond». E qui si conclude il film.
Cast [modifica]
Personaggi principali [modifica]

* James Bond
Bond (interpretato da Daniel Craig) è un agente segreto britannico a cui, dopo la promozione ad Agente Doppio 0, viene affidata la missione di battere il losco affarista Le Chiffre ad una partita a poker con poste molto alte presso il Casino Royale in Montenegro. Durante la sua missione, però, si fa troppo coinvolgere emotivamente.
* Vesper Lynd
Vesper (interpretata da Eva Green) è un agente del tesoro britannico che deve supervisionare e finanziare James Bond durante la sua missione al Casino Royale in Montenegro. Dopo la partita a poker si innamora di James Bond e insieme progettano di lasciare i servizi segreti. L'amore dura fino a quando 007 non scopre che lei sta segretamente aiutando l'organizzazione terroristica di Le Chiffre...
* Le Chiffre
Le Chiffre (interpretato da Mads Mikkelsen) è un losco banchiere, affiliato ad una misteriosa organizzazione terroristica. È un genio matematico ed esperto di poker.
* M
M (interpretata da Judi Dench) è il capo dell'MI6. Promuove James Bond ad Agente Doppio 0 ed è spesso indignata nei suoi confronti per il suo atteggiamento irresponsabile. Esercita sull'agente segreto un ruolo simile a quello materno.
* Solange
Solange (interpretata da Caterina Murino) è la moglie del cattivo Dimitrios. Viene sedotta da Bond alle Bahamas in cambio di informazioni; per questo verrà uccisa dall'organizzazione terroristica di Le Chiffre.
* Felix Leiter
Felix (interpretato da Jeffrey Wright) è un agente della CIA che partecipa al torneo di poker al Casinò Royale in Montenegro con il compito di aiutare James Bond.
* René Mathis
Mathis (interpretato da Giancarlo Giannini) è un agente, forse doppiogiochista, che aiuta Bond in Montenegro.
* Carlos
Carlos (interpretato da Claudio Santamaria) è un terrorista che cerca di far esplodere un aereo all'aeroporto di Miami.
* Mr. White
Mr. White (interpretato da Jesper Christensen) è un cattivo che ha rapporti con l'organizzazione terroristica di Le Chiffre.

Nel film vengono esclusi due personaggi principali della serie di James Bond, Q e Miss Moneypenny, ritenuti non fondamentali per il film. I produttori hanno affermato che solo nei successivi film potrebbero nuovamente tornare.
Personaggi secondari [modifica]

* Alex Dimitrios
Dimitrios (interpretato da Simon Abkarian) è un cattivo e il marito di Solange.
* Steven Obanno
Obanno (interpretato da Isaach De Bankolé) è un cattivo in affari con le Chiffre
* Valenka
Valenka (interpretata da Ivana Miličević) è la donna di le Chiffre
* Mollaka
Mollaka (interpretato da Sébastien Foucan) è un terrorista che si scontra con Bond in Madagascar
* Mendel
Mendel (interpretato da Ludger Pistor) è un banchiere svizzero in affari con le Chiffre.

Camei [modifica]

* La modella brasiliana Alessandra Ambrosio appare in un breve cameo: quando Bond arriva all'Ocean Club, lei è la tennista che si volta a guardarlo dopo averlo incrociato.
* Nelle sequenze ambientate all'aeroporto di Miami è presente l'imprenditore Richard Branson, fondatore del Gruppo Virgin e co-sponsor del film, in un fugace cameo al controllo passeggeri.
* Il produttore Michael G. Wilson appare nel suo consueto cameo all'interno dei film della saga, questa volta come capo della polizia montenegrina.

Produzione [modifica]
Precedenti [modifica]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Climax! Casino Royale.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce James Bond 007 - Casino Royale.

Prima della realizzazione del film del 2006, Casino Royale risultava essere uno dei pochi romanzi di Ian Fleming a non aver avuto una trasposizione cinematografica nella serie ufficiale prodotta dalla EON Productions. Infatti, a differenza degli altri film, Casino Royale era l'unico romanzo i quali diritti non erano stati venduti ai produttori della serie poiché lo stesso Ian Fleming, un anno dopo l'uscita del romanzo e più precisamente nel 1954, vendette l'adattamento del libro a Michael Garrison, conosciuto per la serie televisiva americana The Wild Wild West, e Gregory Ratoff entrambe della televisione americana CBS. Proprio quest'ultima nello stesso anno dell'acquisizione dei diritti produsse il film TV Climax! Casino Royale all'interno della serie televisiva Climax! il cui protagonista era "Jimmy" Bond, agente segreto della CIA, interpretato da Barry Nelson.

Dopo la morte di Ratoff i diritti furono venduti al produttore Charles K. Feldman che negli anni '60, a seguito del grande successo cinematografico dei primi film di James Bond (Licenza di uccidere, Dalla Russia con amore e Missione Goldfinger) propose alla EON Productions una cooperazione per la produzione di film della serie. Questa offerta fu rifiutata dai produttori Albert R. Broccoli e Harry Saltzman dopo che lo stesso tipo di proposta gli fu fatta da un altro produttore, Kevin McClory, il quale nel 1983 produsse un altro film non-ufficiale su 007, chiamato Mai dire mai.

Per questi motivi Feldman decise di produrre un nuovo adattamento del romanzo, James Bond 007 - Casino Royale, che risultava essere una parodia dei film ufficiali. Tra il cast del film figuravano David Niven e Peter Sellers nel ruolo di James Bond, Woody Allen/Jimmy Bond, Ursula Andress/Vesper Lynd, Orson Welles/Le Chiffre e l'attrice Barbara Bouchet/Miss Moneypenny.

Dopo vari anni il film passò alla Sony Pictures Entertainment che ad inizio degli anni '90 decise di produrre nuovamente il film seguendo uno stile più serio rispetto alla serie ufficiale. Questa iniziativa fu ostacolata nel 1999 quando gli fu intentata dalla MGM una causa riguardante i film di James Bond. La questione si risolse con la parziale cessione dei diritti sull'Uomo Ragno[1].

Nel 2005, con l'acquisizione da parte della Sony Pictures Entertainment della Columbia TriStar Pictures, tra la prima e la EON Productions fu stipulato un contratto che prevedeva la realizzazione insieme di due film di James Bond. Il primo fu Casino Royale mentre il secondo Quantum of Solace.
Pre-produzione [modifica]

Nel 2004 gli sceneggiatori Neal Purvis e Robert Wade iniziarono una prima stesura della sceneggiatura basata sulla figura di Pierce Brosnan nel ruolo di un James Bond più serio e vicino ai "canoni" di Ian Fleming. Per la regia espresse interesse Quentin Tarantino[2], da sempre fan della serie. Il progetto tarantiniano, però, saltò dopo che il regista rifiutò dichiarando che nella realizzazione del film non avrebbe avuto troppa libertà. Alla fine fu scelto per la regia Martin Campbell, che già aveva diretto l'acclamato Agente 007 - GoldenEye nel 1995.
Daniel Craig e il produttore Micheal G. Wilson a Venezia

Col passare del tempo sfumò per l'attore Pierce Brosnan la possibilità di girare un nuovo film di 007 dopo che gli stessi produttori decisero di rinnovare la serie ingaggiando un nuovo attore nei panni del protagonista. Vari furono i candidati tra cui Henry Cavill, Eric Bana, Hugh Jackman, Goran Višnjić e Clive Owen. Nell'estate del 2005 si rincorsero sempre più rumors che i produttori avrebbero indirizzato la loro scelta su un altro attore, Daniel Craig, che da poco aveva finito di girare il film di Steven Spielberg, Munich. La conferma arrivò il 14 ottobre 2005 attraverso una conferenza stampa a Londra[3]. Varie furono però le critiche riguardanti la scelta dell'attore ritenuta in contrasto con quella delle precedente reincarnazioni dell'agente segreto. Prima fra tutte ci fu una dura campagna di boicottaggio del film sostenuta da parte di alcuni fan su Internet attraverso il sito "danielcraigisnotbond.com" che sostenevano il ritorno di Pierce Brosnan.

Nella seconda parte del 2005, oltre agli sceneggiatori Neal Purvis e Robert Wade, fu chiamato a ripulire la stesura della sceneggiatura e a scrivere il climax del film, lo sceneggiatore canadese vincitore di un premio Oscar, Paul Haggis.
Lavorazione [modifica]
"007 Stage" nei Pinewoods Sudios

Le riprese ufficiali iniziarono il 30 gennaio 2006 iniziando da alcuni ciak a Londra per poi proseguire a Praga e alle Bahamas, specialmente a Nassau tra febbraio e marzo. Tra le principali location dell'isola figurò uno dei casinò utilizzato anche per Thunderball. Ad aprile la troupe ritornò in Repubblica Ceca nelle cittadine di Karlovy Vary e Loket per girare gli esterni del Casinò Royale e dell'Hotel Splendide mentre gli interni furono girati a Londra agli inizi di maggio.

Tra le location principali figurò anche l'Italia, precisamente il Lago di Como e Venezia per l'ultima parte del film.

Le riprese del film furono ultimate, dopo 118 giorni, il 21 luglio 2006 con un budget di circa 150.000.000 $.[4]
Post-Produzione [modifica]

Nell'agosto del 2006 vennero ultimate e rifinite alcune scene del film nei Pinewoods Studios di Londra. Proprio alla fine delle riprese gli storici studi andarono in fiamme anche se non impedirono il completamento del film.
Errori [modifica]

Oltre ai classici errori del genere d'azione, quali pettinature magicamente ricomposte e macchie di sangue "mobili", il film contiene i seguenti errori marchiani:

* Abbastanza grossolana è la raffigurazione del petroso e mediterraneo Montenegro con una località di evidente impronta mitteleuropea, con ubertose valli intervallate da fiumi e castelli da fiaba, centri storici con campanili a cipolla e piazzette in stile tardobarocco. E difatti le riprese sono state effettuate a Karlovy Vary, in Repubblica Ceca, motivo per cui sono riconoscibili la sigla delle ferrovie e delle telecomunicazioni ceche, non è stata nascosta l'insegna del Bílý Koníček (cavallino bianco in ceco), la polizia arriva su autovetture Skoda e le divise sono quelle ceche leggermente modificate. Inoltre, quando Bond si reca al bar durante la partita a poker, sono chiaramente visibili due bottiglie di Becherovka, liquore nazionale ceco prodotto proprio a Karlovy Vary.

* Un altro madornale errore è l'inspiegabile equivalenza di orario negli invii e ricezione degli sms fra Mollaka e Dimitrios, i quali sono separati da quasi sei ore di fuso orario: Mollaka riceve l'sms ELLIPSIS quando si trova in Madagascar (GMT + 3, la stessa ora di Mosca) alle 19.12. Una volta in possesso del cellulare, Bond risalirà alla traccia del mittente (ovvero Dimitrios) andando a finire alle Bahamas (GMT - 3, come Buenos Aires). Qui Bond, grazie a una precedente registrazione delle telecamere a circuito chiuso dell'hotel, riesce a vedere Dimitrios nell'atto di inviare il messaggio: il bug sta nel fatto che l'orologio della telecamera CCTV segna ancora le 19.12, mentre dovrebbero essere esattamente le 13.12.

* Nelle scene ambientate a Venezia Bond e Vesper navigano in barca a vela lungo il Canal Grande, cosa impossibile per la presenza di ponti non molto alti: per girare la scena l'albero è stato smontato e rimontato nel tratto di Canal grande tra il Ponte degli Scalzi ed il ponte di Rialto. In più, se si osserva con attenzione, la scia lasciata dalla barca a vela in Canal Grande si vede che è spostata rispetto alla barca: in effetti durante quelle riprese la barca aveva il motore fuori uso e quindi era affiancata da un gommone ovviamente non inquadrato che la spingeva.

* Un altro errore (ma imputabile, in questo caso, al doppiaggio italiano) si può notare durante la vittoria finale a poker di Bond contro Le Chiffre: Bond vince con una scala a colore e non con una scala reale, come invece dice il croupier.

Critica [modifica]
Accoglienza [modifica]

La critica ha dato all'uscita del film vari pareri positivi, specialmente riguardanti l'interpretazione di Daniel Craig, nonostante un gruppo nutrito di fan lo avesse duramente criticato durante la produzione del film. Furono soggetto di dibattito e di confronto soprattutto le differenze tra lo 007 di Daniel Craig e quello dei precedenti attori, in primis Sean Connery. Il giornale inglese The Daily Telegraph lodò il film per la qualità delle doti interpretative degli attori e per la sceneggiatura che riprendeva lo stile retrò e gretto dei libri di Ian Fleming. Il The Times lodò Craig poiché aveva espresso maggior sicurezza nell'interpretazione del personaggio rispetto a Timothy Dalton e diede ottimi pareri riguardo le scene d'azione, definite dense di tensione[5]. Vari critici hanno descritto Daniel Craig come il primo attore ad interpretare la vera personalità del James Bond dei romanzi di Ian Fleming: ironico, brutale e freddo.

Casino Royale viene ritenuto come uno dei migliori film della serie di James Bond: secondo il sito IMBd si classifica al 238° posto tra i 250 film migliori della storia del cinema con un rating del 8.0, per il sito Rotten Tomatoes raggiunge un rating del 94% e per Metacritic un 81 che significa "Universal Acclaim" ovvero "Acclamazione Universale".

Il film è apparso anche nella top ten di vari giornali americani come uno tra i migliori film del 2006:

* Entertainment Weekly: 1° posto
* Empire magazine: 3° posto
* Portland Oregonian: 3° posto
* Seattle Post-Intelligencer: 3° posto
* New York Daily News: 7° posto
* Washington Post: 8° posto
* Chicago Tribune: 8° posto

Box Office [modifica]

Casino Royale è uscito nelle sale negli Stati Uniti d'America il 17 novembre 2006, mentre è approdato nelle sale italiane il 5 gennaio 2007.

Il 21° film dedicato all'agente 007 ha avuto uno straordinario successo internazionale: la pellicola ha incassato nel mondo 594.200.000 $ [6], di cui solo 167.445.960 $ negli Stati Uniti, mentre nelle sale italiane il film ha fruttato 7.971.884 €.

Casino Royale è diventato il film di James Bond più remunerativo nella storia della serie, e si è posizionato al 4° posto nella classifica dei film più visti nel 2006, oltre che al 38° nella lista di film che hanno incassato di più nella storia del cinema.
Edizione home video [modifica]

Il film è stato distribuito in DVD nel mercato italiano il 22 maggio 2007[7], disponibile in edizione disco singolo e doppio. Lo stesso giorno è stata messa in commercio anche la versione del film ad alta definizione Blu-ray Disc. L'edizione del film in alta definizione Blu-ray in Europa è stata record di vendite classificandosi al secondo posto come numero di vendite in Blu-ray del 2007, preceduto solamente dal film 300[8].
Sequel [modifica]

Dopo il buon successo del film, è stato prodotto il seguito dal titolo Agente 007 - Quantum of Solace uscito tra ottobre e novembre 2008.

Il film è uscito nelle sale negli Stati Uniti d'America il 14 novembre 2008[9] e ha ancora come protagonista Daniel Craig sempre nel ruolo di James Bond, mentre il ruolo della bond girl è stato affidato all'attrice Ol'ga Kostjantynivna Kurylenko.[10][11]
Pubblicità [modifica]

Anche in questo film di James Bond, molte sono le scene che pubblicizzano prodotti in modo più o meno appariscente. Tra gli altri figurano i cellulari Sony Ericsson, i laptop Sony VAIO, il motore di ricerca Google, un escavatore New Holland, uno yacht Sunseeker dove un esperto pokerista gioca a poker con un politico, due pacchetti con l'iscrizione FedEx al momento dell'arrivo all'hotel in Montenegro, nonché la birra Heineken, lo champagne Bollinger e naturalmente Martini, un classico nella serie. Il famoso programma di fotoritocco Adobe Photoshop ha l'onore di una citazione, assieme alle marche di orologi Rolex e Omega, nonché l'immancabile smoking (o Tuxedo) Brioni, gli occhiali Persol e molte automobili appartenenti (all'epoca) al gruppo Ford Motor Company come Aston Martin (altro classico della serie), Jaguar e Land Rover, oltre all'ultimo modello della Ford Mondeo (motivo per cui venne scherzosamente ribattezzata "Bondeo").
Curiosità [modifica]
Broom icon.svg
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
Contribuisci a migliorarla integrando se possibile le informazioni nel corpo della voce e rimuovendo quelle inappropriate.

* Nel film James Bond guida una Aston Martin DBS V12, appositamente realizzata dalla casa automobilistica inglese per questa pellicola (tuttavia, nella scena dell'incidente, l'auto è in realtà una Aston Martin DB9 ricarrozzata).
* Nel film è contenuto un nuovo primato: nella scena dell'incidente, l'Aston Martin DBS V12 di 007 si rovescia per ben sette volte, stabilendo così un nuovo record del mondo per quanto riguarda i cappottamenti consecutivi di un'auto.
* Grazie anche alla moda esplosa in quel periodo, nella partita al Casino Royale in Montenegro compare il Texas Hold'em, la variante sportiva (ma nel film giocata con vero denaro) del poker.
* Il cocktail Vesper creato da Bond nel film e dedicato al personaggio di Vesper Lynd è invenzione dello stesso Ian Fleming.
* Il vestito viola con cui Vesper fa il suo ingresso alla partita a poker di Le Chiffre è stato realizzato dallo stilista italiano Roberto Cavalli.

giovedì 1 luglio 2010

Agente di Cambio fallito: ora dirigente alla CC&G

http://www.investireoggi.it/forum/agente-di-cambio-fallito-ora-dirigente-alla-cc-g-vt3710.html

LE MALEBANCHE 2 - IL CASO GIOFFREDI

Ricordate Antonio Gioffredi, protagonista - con De Asmundis & C.
- del crac che ha mietuto più vittime (oltre mille) dopo
l'affondamento della Sim Professione e Finanza? Dichiarato
fallito, revocato dalla carica di agente di cambio, il bel
Gioffredi - una smisurata passione per le acrobazie off
shore, oltre che borsistiche - ha ripreso a veleggiare con
il vento in poppa. Sottocosta, per non dare nell'occhio? A
bordo di un gommone, tanto perché pochi lo possano avvistare?

Neanche per sogno: a bordo di una corazzata, sul ponte di
comando, a dirigere le operazioni, ad occuparsi di "trasparenza finanziaria".
Ai confini della realtà? No, ci troviamo dentro
il salotto buono, buonissimo della finanza che conta.

Antonio Gioffredi, infatti, fa capolino nell'organigramma
di CC&G, Cassa di compensazione e garanzia, una spa
da ben 33 milioni di euro come capitale sociale (siamo
intorno ai 60 miliardi delle vecchie lire). Fondata dieci anni
fa - a marzo 1992 - con sede nella prestigiosa piazza del
Popolo a Roma, la Cassa ha un oggetto sociale molto
tecnico ma, in soldoni, assai semplice: è stata costituita
per tutelare i risparmiatori, per rappresentare un
baluardo di garanzia e compensazione, appunto; perché,
si sa, il mare della finanza è popolato da squali e pescecani.
E chi meglio di lui, Gioffredi, può conoscere i meccanismi
della truffa? Non è, del resto, quella omeopatica la miglior
medicina?

Detto fatto, il fallito bell'Antonio, che non può per legge
esercitare neanche la professione di agente di cambio,
non può più nemmeno emettere un "grido" nei recenti
della borsa, ora è il Manager responsabile
del delicatissimo settore "Clearing & Operations"
all'interno di CC&G.

Ma entriamo nello scrigno della società e vediamo cosa
c'è davvero all'interno della Cassa. Il maggiore azionista
è nientemeno che la Borsa: è infatti la Borsa Italiana spa
a detenere la maggioranza azionaria, con 3.250 titoli (per
un totale di circa 20 milioni di euro). Vengono poi il gruppo
Banca Intesa Comit e una spa, Capitalia, con 500 azioni a
testa (per un controvalore di 3 milioni di euro ciascuno).
Seguono a ruota - con pacchetti da 250, pari ad 1 milione
e mezzo di euro - la Banca Nazionale del Lavoro, la Popolare
di Milano, la Deutsche Bank, il Banco di Sicilia e la Caboto
Intesabci Sim spa (che ritroveremo più avanti).

Ed eccoci ai vertici aziendali. A presiedere il consiglio
d'amministrazione è Marcello Tacci; Renato Tarantola
il consigliere delegato; Danilo Battistelli il direttore
generale. Completano il cda il palermitano Caio Massimo
Capuano, Vladimiro Vincenzo Mioccio originario di Caracas,
i milanesi Andrea Giochetta, Raffaele Jerusalemi e Michele
Monti, il romano Fabrizio Plateroti, il cremonese Alessandro
Chieffi. Fra i membri del collegio sindacale,
guidato dal meneghino Giuseppe Levi, figura
il partenopeo Claudio Patalano.

http://www.lavocedellacampania.it/in...embre_2002.htm

L'agente di cambio che cambiò la loro vita http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=131033

L'agente di cambio che cambiò la loro vita

Roma, 04-09-2009

Mentre Churchill temporaggiava, un cittadino inglese, decise di non indugiare e fare qualcosa contro la persecuzione degli ebrei. Sir Nicholas Winton salvò dai lager 668 bambini cecoslovacchi, organizzando otto convogli diretti nell'Europa occidentale. Oggi lo Shindler britannico, che ha 100 anni, sulla banchina della stazione di Liverpool Street attenderà un treno speciale che viene direttamente da Praga. A bordo quegli stessi praghesi, ormai settantenni e ottantenni che giungono in Inghilterra per ringraziarlo.

Il convoglio, che ha la stessa motrice degli anni '30,dipinto di verde e di blu, è partito il primo settembre scorso dalla stazione centrale di Praga. Il lungo tragitto sulle rotaie attraverso l'Europa è stato organizzato per ricordare gli otto convogli che l'agente di cambio inglese voluto in ricordo degli 8 convogli organizzati dall'agente di cambio inglese Nicholas Winton tra il marzo e agosto 1939, per mettere in salvo centinaia di piccoli ebrei originari dell'ex Cecoslovacchia e della Slovenia. C'era anche un nono treno, che per non poté mai lasciare la stazione di Praga a causa dell'invasione nazista della Polonia, il 1 settembre del '39. Tutti i passeggeri di quell'ultimo convoglio, 250 bambini, risultano scomparsi.

Durante un viaggio sulle Alpi nel 1938 che Winton visitò i campi dei rifugiati cecoslovacchi, in fuga dopo l'occupazione tedesca dei Sudeti, rendendosi conto del pericolo che minacciava i bambini ebrei in quei mesi. Per questo l'uomo raccolse fondi e organizzò dei convogli dall'Europa centrale verso l'ovest. Per ognuno dei 668 bambini salvati l'inglese si incaricò di trovare una famiglia di accoglienza. La maggior parte sono cosi' cresciuti in Gran Bretagna, qualcuno in Usa, Canada e Israele.

I bambini salvati conobbero l'età del loro salvatore solo molto più tardi, nel 1988, quando la moglie di Winton trovò in soffitta la lista dei nomi dei bambini e alcune lettere dei loro familiari. Fino ad allora l'agente di cambio inglese non aveva rivelato a nessuno la sua impresa. È diventato baronetto nel 2002, con il titolo si Sir la regina Elisabetta ha voluto premiare il suo audace progetto umanitario, realizzato all'alma del secondo conflitto mondiale.

La partenza del treno Praga-Londra, settant'anni dopo l'inizio del conflitto, e' stato preceduto dall'inaugurazione di una statua in bronzo in onore di Winton, nella stazione ferroviaria della capitale ceca. L'inglese è ritratto in piedi tra due bambini, uno
in braccio e uno per mano. Alcuni di loro, come Hana Franklova, passeggera del treno speciale in arrivo a Londra, su quelle banchine praghesi hanno visto per l'ultima volta i genitori. Oggi, a cento anni, sir Winton non è più in grado di viaggiare e non era potuto essere presente a Praga per la partenza del convoglio.

Fonte: http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=131033

Sir Winton - Agente di cambio

L'agente di cambio che cambiò la loro vita